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Castagneto Po (Casgné) è un comune italiano di 1.791 abitanti.
Situato a circa 25 chilometri a nord-est di Torino, sulle colline torinesi a Sud del fiume Po, è un comune dal territorio prevalentemente collinare, la cui quota varia dai 180 m ai 583 m del punto più alto (Bric del Vaj, all'interno della Riserva Naturale Speciale del Bosco del Vaj).


Punti di interesse nel comune sono:
  • la chiesa romanica e neoromanica di San Genesio, fondata e costruita tra il 1019 ed il 1150 dall'abbazia di Fruttuaria, sul luogo di una preesistente cappella. Dell'edificio originario dell'XI-XII secolo restano l'abside centrale, la piccola abside a nord con la sua cripta e il poderoso campanile in muratura a pianta quadrata, con monofore, bifore e trifore decorate e spartito da cornici di archetti pensili monolitici in sette ordini. Essa è a tre navate, fu ricostruita nel 1620 in stile barocco, danneggiata nel 1705 e ricostruita nel 1716. La chiesa attuale è il risultato di un rifacimento neoromanico completato nel 1912 ad opera dell'ingegner Ceriana, che ampliò le dimensioni della chiesa originaria rifacendone la facciata e le pareti laterali: a quel periodo risalgono sia i pilastri cruciformi che dividono le navate, sia le opere di scultura;
  • il Regio Fonte di San Genesio, ubicato nei pressi della sopra citata chiesa; si tratta di un piccolo edificio dentro il quale è racchiusa una sorgente di acqua sulfurea; le acque sono bromo-iodico-sulfuree, efficaci come idropinoterapia contro le malattie polmonari e ghiandolari, le ostruzioni addominali, le infezioni cutanee e ginecologiche; sin dai tempi antichi quest'acqua era considerata miracolosa;
  • il castello, conosciuto anche come Villa Ceriana. Sorge in Strada Chivasso, all'inizio della serie di tornanti che dalla strada statale 590 Torino-Casale conduce al centro del Comune. Il castello è documentato dal 1019 e venne fatto riedificare nel 1740 dai conti Trabucco su disegni dell'architetto Giuseppe Nicolis di Robilant. I lavori di riedificazione furono ultimati nel 1835 da Ernesto Melano, architetto che lavorava presso la corte reale. Passato nel 1859 ai conti Ceriana, Arturo Ceriana lo abbellì aggiungendovi una galleria disegnata in stile cinquecentesco, decorata con marmi e pietre fini scolpite. Due grandi artisti operanti in Piemonte, Francesco Gonini e Costantino Sereno, si occuparono inoltre della decorazione di alcune sale. Dopo i Ceriana, il castello passò ai conti Fé d'Ostiani e nel 1952 fu acquistato dall'ingegnere, imprenditore e compositore Alberto Bruni Tedeschi, padre dell'ex topmodel Carla Bruni. Nel 2009 la famiglia Bruni ha venduto il castello al principe reale saudita Al-Walid bin Talal, tredicesimo uomo più ricco del mondo;
  • Villa Cimena, che fu di proprietà dei Turinetti di Priero e quindi acquistata all’inizio dell’Ottocento dal conte Ignazio Thaon di Revel; il figlio di quest'ultimo, Ottavio, Ministro delle Finanze, ne commissionò la radicale ristrutturazione al regio architetto Carlo Sada.     Dalla collina di Cimena l’omonima villa domina la piana del Po con la sua facciata palladiana incorniciata dal parco e dal bosco. Il parco della villa, realizzato in pochi anni a partire dal 1847, è opera di Marcellino Roda, giardiniere e paesaggista, attivo con il fratello Giuseppe al parco di Racconigi. Nel 1969 villa e tenuta furono acquistati da Renato Rosso che iniziò gli interventi di recupero e restauro degli interni;
  • Villa Poma, che fu di proprietà delle famiglie Ghignone, Blavet, Corradini e Alzona. Distrutta da un incendio nei primi anni del Novecento, villa Poma fu ricostruita tra le due guerre rispettando la cubatura originale e dotandola di un'alta torretta secondo lo stile tipico del tempo. Mentre i Blavet di Briga ne erano proprietari, venne costruita una grande cisterna per la raccolta dell’acqua piovana che permetteva l’irrigazione di giardino e campi.

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